Museo di Preistoria e Geopaleontologia

Descrizione

Il percorso museale č articolato su due livelli e racconta in cinque sezioni (geologia, paleontologia, antropologia, preistoria e protostoria)

Dove

Indirizzo: Via Goffredo Mameli, 3

Orari

Musei Civici

  • Lunedì CHIUSO
  • da martedì a venerdì 9,00 – 13,00
  • sabato, domenica e festivi 10,00 – 17,00

 

Area Archeologica delle SS. Stimmate

  • sabato, domenica e festivi 10,00 – 17,00

La biglietteria chiude un’ora prima della chiusura dei Musei

Modalità di Accesso

Accesso consentito alle persone con disabilità

Ulteriori informazioni

Collocato nell’ala sud-est del Palazzo Comunale, il Museo di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani condivide con il Museo Archeologico “Oreste Nardini” l’ampio e luminoso ingresso, la sala accoglienza e la biglietteria. Il percorso museale è articolato su due livelli e racconta in cinque sezioni (geologia, paleontologia, antropologia, preistoria e protostoria) i principali eventi che, dalle origini (diverse centinaia di milioni di anni fa) fino all’età del Ferro ( VII-VI sec.a.C.), hanno caratterizzato la storia più antica del territorio dei Castelli Romani, le trasformazioni che il paesaggio, il mondo animale e vegetale hanno subito per arrivare a come oggi noi lo osserviamo e lo viviamo. Nelle prime sezioni al piano terra sono esposti diversi minerali e la raccolta di fossili. Al piano superiore, la sezione di Preistoria accoglie invece i più recenti ritrovamenti provenienti dal versante esterno sud-occidentale della caldera del Vulcano Laziale (Genzano – Velletri), da cui provengono pietre lavorate e abbandonate dai gruppi di cacciatori-raccoglitori del Paleolitico che si spostavano nel territorio in cerca di selvaggina, acqua e di ogni altra fonte possibile di sostentamento. Una grande vetrina espone punte, raschiatoi e coltelli a dorso che dimostrano l’elevata abilità dell’uomo di Neanderthal, e l’industria litica di Homo sapiens. La sezione di Protostoria espone infine materiali provenienti da alcuni insediamenti dell’età del Bronzo e, soprattutto, importanti corredi funerari dell’età del Ferro che comprendono: urne a capanna, oggetti legati alla cerimonia del banchetto funebre, alla distribuzione del vino (anfore, brocche, coppe, tripodi) e alla ripartizione della carne (coltelli, spiedi, ciotole), nonché oggetti di ornamento e gioielli. Un apparato esplicativo-fotografico particolarmente ricco illustra le varie attività sul campo (ricognizioni, analisi degli affioramenti geologici, scavi archeologici e illustrazioni delle analisi di laboratorio) e con l’ausilio di riproduzioni, calchi, scenografiche ambientazioni, plastici ricostruttivi, filmati e pannelli cassettonati il visitatore può interagire con le tematiche trattate e con i materiali paleontologici e archeologici esposti.Il Museo è dotato dell’Itinerario Bimbi, un apposito percorso illustrato per i visitatori più giovani, che attraverso la mascotte guida, Fumino, il Vulcano Laziale, racconta i contenuti didattici con una grafica accattivante e un linguaggio semplice e divertente. Collezione e percorso espositivo Il racconto della nascita dei Colli Albani ha inizio nell’atmosfera irreale creata dai supporti audiovisivi, con l’espediente scenico del “condotto di fuoco” e un filmato 3D che catapulta il visitatore nel bel mezzo di un’eruzione vulcanica, oltre cinquecentomila anni indietro. Il percorso inizia nella sezione di Geologia dal “mondo dei vulcani” che hanno inciso profondamente sul paesaggio di quest’area, anche se la storia di questo territorio comincia diversi milioni di anni fa. Dopo il “condotto di fuoco” il racconto prosegue attraverso un affascinante e articolato percorso contraddistinto dal plastico della piattaforma carbonatica (ricostruzione del territorio laziale oltre cento milioni di anni fa), pannelli didattici con l’ illustrazione del tempo geologico, la struttura e la storia della terra, un diorama interattivo del Vulcano Laziale, col quale il visitatore può interagire mediante una pulsantiera ”illuminando” la camera magmatica, il condotto di risalita del magma, i coni di scorie e gli orli di caldera. La fossilizzazione è il primo tema affrontato nella sezione di Paleontologia, partendo dalle fasi principali che portano un organismo dalla morte al seppellimento, alla fossilizzazione e al suo ritrovamento. I fossili rappresentano il punto di partenza per indagare più a fondo la storia della vita sulla Terra e questa sezione ne espone diversi. La sala ospita un diorama relativo alla formazione delle impronte di dinosauri che un tempo erano presenti in questo territorio. Un filmato sulla nascita e l’evoluzione della vita nel territorio dei Colli Albani, prima della comparsa dell’uomo, va a integrare il racconto museale introducendo la sezione di Antropologia. Una serie di sagome in legno (dai Aegyptopithecus a homo sapiens) a dimensioni reali, con accanto ciascuna il relativo cranio, illustrano lo sviluppo della capacità cranica e la variazione delle forme, della postura e della mole del corpo umano nel corso di tre milioni di anni. Sono esaminatele spinte biologiche e ambientali che portarono alla comparsa dell’uomo, ripercorrendone le principali tappe evolutive alla luce della sua interazione con l’ambiente circostante. In questa sala sono inoltre esposti alcuni reperti del Paleolitico e del Neolitico, come alcuni denti, un carapace di tartaruga e un cranio rinvenuti in un ex cava di travertino sita tra Velletri e Cisterna di Latina. L’itinerario prosegue al piano superiore, dove le sezioni di preistoria e protostoria sono precedute dall’illustrazione dell’habitat relativo alle due fasi, con particolare attenzione ai cambiamenti climatici, ai tipi di faune e vegetazione presenti e alle relazioni tra ambiente e uomo: la caccia, la domesticazione, la coltivazione, ecc. Nella sezione di Preistoria i cambiamenti che hanno caratterizzato il lungo cammino dell’uomo, dal Paleolitico inferiore al Neolitico, sono rappresentati da numerose testimonianze di vita quotidiana quali strumenti in pietra e materiali ceramici, da diversi diorami e dalla scenografica ricostruzione di una grotta, in cui il visitatore può entrare in contatto diretto con l‘ambiente e le abitudini dell’uomo del Paleolitico. Infine la sezione di Protostoria illustra i diversi tipi di organizzazione sociale ed economica in atto nel periodo dal Bronzo antico all’Età del Ferro, presentando testimonianze materiali e la ricostruzione di un rogo funebre. Il percorso si conclude con la ricostruzione, a grandezza reale, dell’interno di una capanna dell’età del Ferro, realizzata con materiali e tecniche analoghe a quelle antiche, in cui pannelli, filmati e copie di strumenti di lavoro documentano le prime attività artigianali relative alla metallurgia, ceramica e filatura della lana.

Ultimo aggiornamento

Ven 07 Marzo, 2025 9:44 am

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